Arredare con gusto? Eh, dipende

Arredare con gusto? Eh, dipende

Il gusto di arredare però non è cosa facile da attuarsi.

Tutto sta a capire innanzitutto cosa si vuole realizzare. Ma stando nella logica dell’arredamento negozi, non si può prescindere anche dalla praticità obbligata, quale elemento fondamentale per incrementare le vendite.

Infatti, se un cliente riesce a districarsi bene nella scelta del prodotto che cerca, lo è perché l’arredamento risponde alle caratteristiche di funzionalità tali da consentirgli di scegliere bene e in fretta.

Sapere come arredare spesso dipende dalla preparazione del progettista che non solo sa illustrare bene la sua proposta di arredo, ma sa anche discernere il come progettare perché è padrone della materia.

Un padrone della materia, si sa, è uno che conosce bene il settore specifico per il quale è stato chiamato a progettare e deve conoscerne i segreti sia in termini di soluzioni d’arredo che di estetica.

A volte occorre elaborare “giochi di forme

In questo caso bisogna tirare fuori la vena artistica che faccia prevalere quella specifica esigenza di dover creare un ambiente… diciamo “diverso”, accattivante e allora tutto è ammesso, e il progettista deve saper “osare”, per offrire al suo cliente il “Suo spazio”.

Non si deve però colpire il cliente con il solito “effetto speciale, perché altrimenti ciò che resta domani è solo quello. 

Dunque, serve anche il raziocinio, per evitare effetti indesiderati tipo… 

per assurdo, una sorta di lievitazione degli oggetti, come in questo caso… eheheh, magia o spiritismo? Niente affatto, perché questa è innovazione, è futuro.

Ma un bar, come deve essere? Se lo chiedi a un barista lo sa, eccome. Tuttavia, quando un progettista parla con il barista, si trova spesso a dover discutere per ore interminabili di soluzioni possibili, di alternative, di suggerimenti estetici per uno spazio specifico all’interno della struttura, di colori, di frontali che possono fantasticamente essere richiesti magari con l’utilizzo di pietra/legno e così via, in una sequela di argomentazioni d’arredo che, permettetemelo, lasciano il tempo che trovano.

Alla fine, il progetto viene approvato, il bar si allestisce e si scopre che tutti i discorsi precedentemente fatti portavano dappertutto fuorché nella direzione giusta e di successo. Infatti, è la carta che canta e non altro; solo la carta. 

In questo caso, la carta ha cantato e il risultato è quello che vediamo in foto: Sobrietà ed eleganza in uno stile moderno; però è anche funzionale, perché razionalmente studiato per offrire servizi pratici e ottimali, con una scelta degli ingombri che danno l’idea di uno spazio sala tutto da sfruttarsi anche per occasioni diverse che la sola consumazione.

(di Gianni Nachira)